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al testo di cristina bizzarri
Prima di entrare in scena - Uno scherzo
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Ci sono sostanze di momenti, oggetti del parlare senza dire, come spaccature nel tempo. E tu ti trovi lì a mani vuote, impreparata. Quando, ecco, ricevi una promozione speciale, passi oltre per così dire - e non hai fatto nulla per meritare tanta distanza da te che resti indietro, a guardarti mentre sorridi più leggera, in sospensione di pensiero, atti e parole. Lo senti che ormai è guadagnato quel guado, ottenuto come una medaglia sul campo. Solo che, perbacco, non hai fatto proprio un accidenti … E in più, anche se la perdi, ti è stata conferita. La medaglia. Per sempre! Così sei tu ma sei anche un'altra in una sfera parallela, in possesso di uno sguardo che non sapevi fare prima, di una voce più sicura che ora ti veste di un alone più vero, o perlomeno così sembra a chi dall’esterno ti vede arrivare e si chiede: “Ma è proprio lei?”. Intanto senti scricchiolare il legno sotto i passi, la scena è aperta ma non hai paura. Eh no davvero! La recita la sai a memoria. Scorrono i fondali dipinti con boschi, monti e mari, ma non guardi più indietro, sei sicura. Come declami il tuo monologo mentre l’orchestra suona l’ouverture!
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cristina
- 22/06/2012 15:28:00
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Alessandro: sì hai colto il senso. Comunque quella di prima è la risposta al commento precedente! Ciao e buon pomeriggio.
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cristina
- 22/06/2012 15:24:00
[ leggi altri commenti di cristina » ]
Certo. La promozione speciale e la medaglia sono, infatti, delle "metafore-involucro" per dar forma a uno stato particolare dellessere, un sentirsi come in sospensione e fuori da ogni schema. Unificante. Sensazione che si sperimenta, a volte, quando uno meno se laspetta, anche nel mezzo di periodi brutti o tristi. Quando capitano questi momenti "beati", uniti alla consapevolezza che, ormai, ci sono stati e niente ce li può togliere, a me personalmente sembra di avere fatto un passo avanti e, anche se alla fine il "sipario" si chiuderà, è come se godessi di una momentanea tregua... unapertura? non so!
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Alessandro Mariani
- 22/06/2012 15:17:00
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Mi è piaciuto molto il primo verso; una riflessione sul linguaggio di quelle di cui si parlava giorni fa. A seguire il senso di offuscamento che si riceve da esso " ci si ritrova impreparati". Poi un magnifico: resti senza parole perché ti è capitato qualcosa di inatteso, che ti porta a sorridere inconsciamente ( e qui ci sarebbe da chiedersi quanto ogni sorriso sia conscio). Perché hai guadagnato quello che volevi senza saperlo. Almeno, io la interpreto così, fino a qui. E poi la stupenda ironia, secondo cui tutte le azioni immeritevoli vengono premiate. E si pensa a qualcosa di estravagante e parallelo, dove si vorrebbe avere vissuto per accettare veramente lonore, per essere qualcuno... Alla fine si scopre il tutto: è la paura di un palcoscenico ( non necessariamente quello di un teatro, potrebbe essere un supermercato o una scuola) dove le parole che si dice sembra che si siano imparate a memoria. Mi è piaciuta moltissimo. Ti auguro una buona giornata, ogni tua poesia mi piace moltissimo. Un caro saluto
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Duilio MARTINO
- 22/06/2012 12:03:00
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Una bellissima lirica introspettiva... La medaglia conferita dice molto sulle qualità straordinarie dellessere...ma la grandezza delluomo sta nel saper sempre cogliere i dettagli e tener memoria dei sentieri percorsi. La memoria che non deve governare la mente ma certamente ricordarci da dove proveniano e chi siamo stati prima del conferimento della medaglia! Piaciutissima
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Silvia De Angelis
- 22/06/2012 07:14:00
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Sensazioni, assai personali, riportate in un ottimo stile poetico... Buona giornata Cristina
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Loredana Savelli
- 22/06/2012 07:00:00
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Tanto interessante questo monologo interiore!! Una scrittura un po diversa, è bello sperimentare.
Ciao Cristina
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